A livello nazionale il nostro Paese ha recepito la Direttiva DAFI con il D. lgs 257/2016 “Disciplina di attuazione della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi” che indica le linee guida da seguire per lo sviluppo del GNL come combustibile per i trasporti e per il suo utilizzo in Italia, prevedendo la predisposizione di punti di rifornimento nei porti per il GNL per la navigazione interna e marittima.
Il Quadro Strategico Nazionale, allegato al D. lgs 257/2016, ipotizza al 2030 uno sviluppo dell’infrastruttura tale da coprire un volume globale di mercato pari a 3,2 Mton (4Mtep), così caratterizzato:
- depositi costieri di GNL da 30.000 – 50.000 m3
- 3 navi di cabotaggio da 25.000 – 30.000 m3
- 4 bettoline
- circa 800 stazioni di servizio GNL, anche con L-CNG per il rifornimento delle automobili
Anche la Strategia Energetica Nazionale – SEN – approvata il 10 novembre 2017, che mira a rendere al 2030 il sistema energetico nazionale più competitivo, sostenibile e sicuro, dedica ampio spazio al GNL confermandone l’importanza per migliorare la flessibilità di approvvigionamento e la riduzione delle emissioni – del trasporto navale e su gomma.
La SEN prevede che “nel 2030 il GNL dovrebbe rappresentare circa il 50% dei bunkeraggi navali e il 30% del trasporto mezzi pesanti”.
Il MISE – Ministero dello Sviluppo Economico – ha inoltre individuato 3 macro aree per lo sviluppo di una rete nazionale finalizzata all’abbattimento delle emissioni generate dal Trasporto:
- Area Mar Ligure e Mar Tirreno
- Area Mar Adriatico
- Area mari Sud Italia (in particolare il corridoio del Mar di Sicilia)
Il Piano Nazionale Energia e Clima 2030 – PNIEC – pubblicato il 21 gennaio 2020, ha fissato come obiettivi al 2030 una copertura di consumi di energia da fonti rinnovabili al 30%, prevedendo una dipendenza dal gas naturale del 36% e dai prodotti petroliferi del 31%.
Il PNIEC ha confermato, per quanto riguarda il GNL, la necessità di uno sviluppo della rete infrastrutturale per il trasporto su gomma (800 punti vendita al 2030) e per il trasporto marittimo e i servizi portuali, nell’ambito di un quadro regolatorio stabile che favorisca gli investimenti per l’ampliamento della rete.